Edmodo, l’apprendimento diventa multimediale, collaborativo, divertente e social con il microblogging: un sentito grazie e un po’ di riflessioni post-premiazione sui social network e la didattica
L’anno 2012 è passato e, devo dire, non si sarebbe potuto concludere meglio per me. Il 20 dicembre, alla vigilia della tanto inflazionata fine del mondo, si è tenuta a Roma la premiazione per il concorso “Docente dell’anno 2012” e “Classe Digitale 2012” IV edizione, alla presenza del Ministro Profumo, il Presidente ANP Giorgio Rembado e il Direttore della Divisione Public Sector di Microsoft Rita Tenan. Non ci sono parole per descrivere l’emozione che ho provato in occasione di un evento che mi ha consentito di portare a casa un riconoscimento così importante (potete constatare da soli il grado di emozione sul mio faccino dando un’occhiata alle foto pubblicate sul sito di ANP… :-)), che mi consentirà di usufruire di uno stage all’estero di una settimana presso una scuola d’eccellenza che fa uso delle nuove tecnologie; né per esprimere il senso di profonda gratitudine verso tutte le persone (famiglia, amici, Dirigente, colleghi, studenti, genitori, ecc.) che mi sono state vicine e che in alcuni momenti mi hanno fatto sentire davvero importante, più di quanto non sia stato capace di fare l’evento formale in sé. GRAZIE di vero cuore a tutti per l’affetto e la vicinanza dimostratami, lo porterò sempre nel mio cuore e nella rosa dei più bei ricordi!
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Io e l’ex Ministro del MIUR Profumo alla cerimonia di premiazione a Roma |
Rivolgo inoltre i più sentiti complimenti anche alle colleghe Monica Albertini, vincitrice del premio “Classe Digitale 2012”, ad Anna Marino, seconda classificata al concorso “Docente dell’anno 2012”, ed a Laura Properzi, vincitrice della prima edizione del “Docente dell’anno”, che si è ripresentata al concorso quest’anno e si è aggiudicata il Premio Menzione Speciale. Ringrazio tanto anche Mattia Sansavini de “Il Resto del Carlino”, che ha curato un articolo davvero eccezionale sull’evento, consultabile all’omonimo sito della testata giornalistica, e che ha saputo rendere facilmente comprensibile in maniera sintetica il progetto che ho condotto lo scorso anno con la III D di scuola secondaria di I grado dell’Istituto Comprensivo di Meldola (FC), che ci ha consentito di portare a casa la vittoria.
Ricordo che del progetto ho realizzato una presentazione scaricabile direttamente a questo link, in cui ho un po’ sintetizzato i momenti salienti dell’esperienza realizzata in classe con gli studenti della III D, ed anche in questo post, ormai datato, ho descritto un po’ quello che abbiamo fatto, ma data l’importanza sempre crescente che stanno assumendo i social media nella società odierna, credo che sia importante mantenere viva l’attenzione sull’argomento, perché sono certo che in futuro si sentirà sempre più parlare del binomio social media-didattica. Ma quali social media conviene maggiormente utilizzare a scuola? E in che modo ci si può garantire un certo grado di sicurezza, oltre ad un’elevata efficienza in termini di ricadute didattiche? Uno dei social network che forse attualmente meglio riesce a rappresentare un punto di equilibrio tra tante variabili, è sicuramente Edmodo, la piattaforma di microblogging che abbiamo utilizzato noi in classe e che abbiamo poi presentato al concorso “Docente dell’anno 2012”.

Sin dal primo momento gli alunni sono stati molto entusiasti di condividere e commentare su Edmodo risorse utili trovate in internet o realizzate in classe alla lavagna interattiva, in modo da integrare lo studio con del materiale multimediale, ma gradualmente si sono spinti verso una forma di apprendimento più collaborativa, ad esempio cercando di risolvere problemi o esercizi pubblicando commenti o suggerimenti costruttivi, oppure sviluppando dibattiti a partire da un video o documentario, un po’ come si fa nel tutoraggio tra compagni di banco, ma in questo modo siamo riusciti ad estendere la partecipazione all’intera classe, rendendo tutti compagni di banco di tutti ed abbracciando così anche gli alunni generalmente meno studiosi ma stimolati dall’uso di un linguaggio di comunicazione a loro molto vicino.
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Screenshot d’esempio sul collaborative learning con Edmodo (tratto dalla presentazione) |
Piano piano poi abbiamo scoperto che con Edmodo ciascun alunno può personalizzare il proprio profilo con avatar, descrizione e obiettivi d’apprendimento, mentre l’insegnante può strutturare prove di verifica ad autocorrezione, con tanto di statistiche di risposte corrette sia per alunno che per quesito, e non è da meno la possibilità di assegnare dei badge personalizzabili agli studenti che si sono distinti magari per essere stati particolarmente d’aiuto per i compagni, oppure per aver posto quesiti interessanti o per qualsiasi altra cosa possa gratificare l’impegno dei nostri studenti. Se siete curiosi di sapere con maggiore dettaglio cos’abbiamo fatto, ricordo che dalla presentazione scaricabile a questo link potete visualizzare degli screenshot illustrativi, con didascalie e spiegazioni realizzate da me (un esempio nell’immagine accanto).
Il successo riscontrato in classe con quest’esperienza mi fa pensare sempre più a quanto sia importante rendere la didattica sempre al passo con i tempi, ma senza mai abbandonare l’idea che non è il mezzo tecnologico in sé a fare la differenza, bensì il grado di consapevolezza con cui lo si utilizza. Edmodo, come qualsiasi altro valido strumento didattico, è un’ottima occasione per integrare le moderne tecnologie con la didattica e trasformarla in qualcosa di veramente innovativo e nel contempo facilmente fruibile da studenti e docenti, per cui credo che non si debba lasciar sfuggire l’occasione di sfruttarne appieno le grandi potenzialità, o quantomeno di provare a sperimentarle. Inoltre, la società di oggi vede gli utenti sempre più protagonisti costruttivi delle proprie conoscenze, perciò la tradizionale lezione frontale con scarsa interazione sarà sempre più destinata a scomparire per lasciare spazio al momento di produzione partecipata e collaborativa da parte di chi deve apprendere.

Senz’altro avremo ampiamente modo di scoprirlo ed io, intanto, continuerò a pensare a come ogni nuovo cambiamento possa rendere felici i miei studenti e agevolarci sempre più nell’instaurazione di un’efficace relazione didattico-educativa.
Questo post partecipa al Carnevale della Matematica #57, dedicato al tema “Matematica e Nuove Tecnologie”, ospitato dall’esimia collega Annarita Ruberto sul suo meraviglioso blog “Matem@ticaMente”
Ti ho già fatto i complimenti a suo tempo, appena saputo della bella notizia, complimenti che chiaramente vanno estesi anche ai tuoi ragazzi che hanno preso il progetto molto seriamente e con la loro partecipazione lo hanno reso "vincente". E' chiaro che la mano del docente è stata fondamentale credo soprattutto all'inizio quando la cosa poteva infilarsi in un binario eccessivamente "giocoso" e magari poco didattico. E invece i risultati sono arrivati proprio grazie al giusto mix tra didattica e divertimento, vuol dire che hai saputo incuriosire, stimolare, incentivare… hai fatto l'Insegnante con la "I" maiuscola. La tua esperienza è un ottimo esempio di come la tecnologia può essere un supporto eccellente al processo didattico.
Ti rinnovo i complimenti
Marco
Ciao Marco e grazie di vero cuore per le parole di stima ed apprezzamento!
E' stata un'esperienza davvero molto bella e significativa, e la premiazione mi ha fatto molto riflettere al riguardo, inducendomi a pensare di aver realizzato qualcosa di veramente particolare ed attuale, che mi incoraggerà in futuro a proseguire in questa direzione.
Spero di poter crescere tanto, per avere idee sempre diverse e tali da stimolare ogni volta i miei studenti, che con la loro genuina intelligenza sanno arricchire le mie giornate ed accrescere il mio bagaglio.
Grazie di nuovo, Marco!
Chris