Esistono specie di uccelli velenosi?

Pitohui dichrous
Per quanto insolito possa sembrare, la risposta è affermativa!
Nel 1989, una spedizione zoologica dell’Università di Chicago si recò in Papua Nuova Guinea per poter studiare sul campo i meravigliosi Paradisaea raggiana – meglio noti come “Uccelli del Paradiso” – ma un incidente di percorso li condusse ad un’affascinante ed inaspettata scoperta.
Un ricercatore della spedizione, di nome John Dumbacher, catturò alcuni esemplari di una specie endemica di uccelli della Nuova Guinea, chiamata Pitohui dichrous. Dopo aver maneggiato qualche esemplare, John si procurò un graffio ad una mano e, istintivamente, si portò le mani alla bocca per leccarsi le ferite: poco dopo avvertì la sensazione di bruciore e formicolio alle labbra e alla lingua.
Cos’era successo?
John fu visitato dal medico che era con loro in spedizione, che diagnosticò un avvelenamento da omobatracotossina, una delle neurotossine più potenti al mondo e molto simile al veleno prodotto da alcune specie di rana (batracotossina).
Ma come aveva fatto ad avvelenarsi?
Quando in seguito furono fatte diverse indagini, si scoprì che la pelle e le piume del Pitohui sono strapiene di questa tossina, che rende l’uccello preda decisamente poco gradita agli occhi di serpenti ed altri potenziali predatori.
Ifrita kowaldi
Esistono diverse specie del genere Pitohui che presentano diversi livelli di tossicità e, oltre ad esse, anche Ifrita kowaldi, uccello passeriforme insettivoro anch’esso della Nuova Guinea.
Una curiosità: quando sono allevati in cattività, nei Pitohui si trovano tracce scarse o anche assenti di omobatracotossina, la qual cosa lascia dedurre che essa venga incorporata dall’uccello attraverso l’alimentazione, che avviene attraverso le foglie di una specie vegetale tossica.

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