Forbici vecchie? Meglio cambiare lavoro…

ResearchBlogging.orgCosa facciamo noi umani quando siamo ormai stanchi e logori, i nostri “attrezzi del mestiere” si arrugginiscono e non abbiamo più la stessa efficienza nel compiere un certo lavoro? Andiamo in pensione? No, tanto ormai non ci arriverà quasi più nessuno a quel traguardo, per cui conviene rimboccarsi le maniche e inventarsi un nuovo mestiere! ^_^
Uno studio recente, pubblicato sulla rivista Behavioral Ecology and Sociobiology, ha dimostrato per la prima volta che nel mondo degli invertebrati, più precisamente nell’ambito degli insetti sociali, accade all’incirca la stessa cosa. 
Nella fattispecie, stiamo parlando delle famose formiche taglia-foglie, appartenenti al genere Atta, principalmente diffuse nelle zone a clima tropicale dell’America, capaci di scavare enormi nidi nel sottosuolo, raggiungendo fino a 8 metri di profondità a seconda della specie. Le formiche taglia-foglie rappresentano un esempio ammirevole di come la selezione naturale possa produrre organismi con un’organizzazione sociale davvero complessa e tutt’altro che banale. Esse sono chiamate così perché hanno la peculiarità di farsi notare per autentici flussi migratori in cui quotidianamente trasportano frammenti di foglie tra le mandibole, per portarli al nido. L’aspetto più singolare è che queste formiche non si nutrono di fogliame, ma lo sminuzzano e riducono in poltiglia per allestire delle vere e proprie “lettiere” che costituiscono un substrato utile allo sviluppo di alcune specie di funghi. Ed è proprio di funghi che l’intera colonia si nutre, traendo da essi l’ammontare di nutrienti necessario allo sviluppo ed alla crescita. 
Affinché possa instaurarsi un’organizzazione “agricola” così complessa, è indispensabile che tra le formiche vi sia un’autentica specializzazione nei ruoli, come del resto accade in ogni specie di insetti sociali. Una data popolazione presenta infatti un elevato grado di polimorfismo fra gli esemplari operai, ossia una forte eterogeneità nella forma e dimensioni del corpo, che mediamente corrispondono anche a diverse “specializzazioni lavorative”. C’è bisogno infatti di operaie che escano a tagliare e portare il fogliame al nido, di operaie che gettino via i frammenti non utili in una sorta di raccolta differenziata, di altre che sorveglino all’esterno il nido dall’ingresso di eventuali invasori, ed altre ancora che sappiano individuare eventuali agenti patogeni per i funghi e provvedere ad eliminarli prima che possano contaminare la popolazione intera di funghi coltivati. 
Ebbene, gli scienziati del team di ricerca di due Università dell’Oregon, coordinato dal dott. Robert Schofield, ha scoperto che, per le operaie addette a tagliare e raccogliere le foglie, adempiere a tale compito è tutt’altro che semplice e rilassante. Il gruppo di ricerca ha osservato con attenzione il comportamento di un gruppo di operaie tagliafoglie e si è reso conto che non tutte le formiche impiegano lo stesso lasso di tempo ed energia nel tagliare le foglie. In particolare, col passare del tempo, le “lame” delle mandibole tendono a smussarsi e, pertanto, diventa sempre più faticoso per una data formica tagliare una foglia. Quando il tempo (e quindi il dispendio energetico) necessario raggiunge circa due volte il tempo che verrebbe impiegato se le mandibole non fossero smussate, allora le formiche cambiano mansione lavorativa, lasciando alle più giovani ed efficienti compagne il compito di tagliare il fogliame, mentre le prime si fanno carico soltanto di trasportarlo tra le mandibole verso il nido.
Il video sotto mostra due formiche tagliafoglie in evidente difficoltà a causa delle mandibole ormai logore:
Schofield afferma che possiamo metterci nei panni di una formica tagliafoglie se immaginiamo di voler utilizzare per tutto l’arco della nostra vita domestica (che però è più lunga di quella di una formica…) soltanto due coltelli, della migliore qualità in commercio. Col passare degli anni, anche il coltello migliore si smussa, e allora noi possiamo ricorrere al lavoro di un arrotino oppure semplicemente cambiare il coltello, ma di sicuro non potremo più utilizzarlo così com’è. Per una formica tagliafoglie è quindi molto più semplice cambiare mansione lavorativa, rendendosi comunque utile nell’ambito della sua vita sociale.

Schofield, R., Emmett, K., Niedbala, J., & Nesson, M. (2010). Leaf-cutter ants with worn mandibles cut half as fast, spend twice the energy, and tend to carry instead of cut Behavioral Ecology and Sociobiology DOI: 10.1007/s00265-010-1098-6

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