I numeri perfetti
In teoria dei numeri, un numero si definisce perfetto se può essere scritto come somma dei suoi divisori tranne se stesso. Consideriamo un qualsiasi numero naturale, ad esempio 24, che ha i seguenti divisori:
Se la somma dei divisori (ovviamente tranne il numero stesso) è maggiore del numero, allora il numero non si definisce perfetto, ma abbondante. Come abbiamo visto nel primo caso, la somma dei divisori di 24 dà 36 > 24, perciò 24 è un numero abbondante.
Viceversa, se la somma è minore del numero, allora esso si definirà difettivo. Ad esempio, 10 è un numero difettivo, perché i suoi divisori, tranne il divisore improprio 10, sono 1, 2 e 5, quindi 1 + 2 + 5 = 8 e 8 < 10.
Sant’Agostino d’Ippona |
Un’altra curiosità legata ai numeri perfetti è che non è stato ancora dimostrato se essi siano infiniti o meno, né se ci siano numeri perfetti dispari, visto che tutti quelli finora scoperti – 48, tanti quanti i numeri primi di Mersenne, a cui i numeri perfetti sono connessi – sono pari e terminano con 6 o con 8.
I primi a subire il fascino dei numeri perfetti sono stati i Pitagorici, ma la cultura ebraica e cristiana in seguito hanno continuato a corteggiare i numeri perfetti, considerandoli quasi come numeri sacri. Ad esempio ne La città di Dio Sant’Agostino scrisse: <<Sei è un numero perfetto in sé stesso, e non perché Dio ha creato tutte le cose in sei giorni. Anzi è vero l’opposto: Dio ha creato tutte le cose in sei giorni proprio perché questo è un numero perfetto>>.