“Io e la matematica”: gli studenti raccontano il proprio rapporto personale con la matematica

Piccola premessa: “Io e la matematica” risale al lontano 2010, quando ancora insegnavo alla secondaria di I grado. Si tratta di un’attività ludica che amavo svolgere per rompere il ghiaccio con gli alunni delle nuove prime all’inizio di ogni anno scolastico, e ancora ne conservo un bellissimo ricordo, perché mi permetteva di leggere il loro stato d’animo, conoscere cosa pensassero della matematica e trarre dei miei personali spunti didattici di riflessione.

Spero che “Io e la matematica” sia di vostro gradimento e chissà che qualcuno di voi non la riproponga ai propri alunni :).


io e la matematicaSono tantissime le persone che pensano che la matematica sia una scienza troppo complicata ed astratta, riservata a pochi eletti, veramente intelligenti e capaci, mentre i poveri “comuni mortali” sono destinati a non apprenderla.

Anzi, sta quasi diventando “di moda” dire di non essere bravi in matematica, perché se lo si diventasse, si verrebbe etichettati come secchioni! 

Io ho l’abitudine di rompere il ghiaccio ogni anno con i nuovi alunni della classe prima media attraverso un’attività molto semplice, che gli studenti apprezzano sempre molto. Chiedo loro di prendere un foglio di carta e l’astuccio, e di raccontarmi con una breve composizione, dal titolo “Io e la matematica”, il rapporto che sin dal primo anno di scuola elementare hanno avuto con la matematica, senza avere timore di esprimere sentimenti negativi, perché tanto non c’è un voto.

Chiedo inoltre di fare un disegno di come si immaginano un matematico, con la massima fantasia possibile. Non potrete crederci, ma quello che gli studenti sono capaci di esprimere con “Io e la matematica” è un ampio e fertile terreno di ricerca didattica, che offre spunti e suggerimenti capaci di indirizzare sin da subito la propria attività di insegnamento, e consente di farsi un’idea approssimativa anche del profilo d’apprendimento medio della classe.

Pronti a leggere le loro parole straordinarie e cariche d’emozione e significato, e vedere alcuni dei più bei disegni che raffigurano un matematico?

Vi riporto tutto testualmente, apportando solo qualche cambiamento alla forma, correggendo errori ortografici o alcuni di sintassi, ma gran parte del loro lavoro è stata lasciata invariata, come credo sia giusto fare in occasioni del genere.

“Io e la matematica” di N. C., che esprime un po’ di ansia per il futuro: “La matematica secondo me è una materia che diventa sempre più difficile col passare del tempo. Ad esempio alla materna non si studiava, alle elementari era facile e alle medie sarà difficile. La matematica la vorrei studiare in modo più semplice e meno faticoso, in modo che tutti la possano capire.”io e la matematica

“Io e la matematica” di M. C.: “Quando sono andato alla prima elementare, appena ho fatto matematica mi è piaciuta ma col passare del tempo mi è piaciuta di meno perché bisognava imparare le regole, le formule, le proprietà. Però adesso che ho già imparato quasi tutto, anche se so che le cose che devo imparare sono ancora più difficili di quelle che ho già studiato, mi piacciono le proprietà, fare le operazioni.
“Io e la matematica” di  A. D.: “A me la matematica non ha mai incuriosito più di tanto, è per me una materia poco piacevole. Io la vedo in modi diversi: una sua parte mi sembra molto utile (divisione, sottrazione, ecc.), mentre un’altra sua parte mi sembra inutile (proprietà associativa, invariantiva, ecc.) […]. A questo punto mi chiedo perché ho questa visione negativa della matematica. La mia mamma dice che sono prevenuta su queste cose ed io penso che forse ha ragione, ma purtroppo ancora non ho trovato il modo di farmi piacere la matematicaSecondo me dovrebbero abolire tutti quei calcoli intricati e strizzacervello!”

io e la matematica

“Io e la matematica” di D. D., che ha paura delle formule: “La matematica mi piace come le altre materie ma c’è una parte che mi mette paura: le formule. Ogni volta che apro un libro di matematica e vedo tutte quelle formule ho un po’ di paura, […] ma la cosa bella della matematica è che non smetti mai di imparare formule e modi diversi di ragionare.”

“Io e la matematica” di M. G.: “A me la matematica non piace perché c’è sempre troppo da ragionare e a me non piace molto ragionare e fare calcoli […]. Io vorrei che la matematica fosse meno impegnativa in tutti i sensi ma questo purtroppo non è possibile.”
“Io e la matematica” di A. B., che descrive i suoi timori e le sue difficoltà: “A me la matematica piace molto, solo che per me è difficile. […] In questa materia, come tutte le altre, ci metto tutto il mio impegno, ma per me è sempre stato difficile avere risultati migliori di quelli che avevo. Forse la matematica la vorrei imparare facendo un po’ di teoria ed esercizi a scuola, e a casa fare degli esercizi semplici e ripassare la lezione, così la posso esporre anche ai genitori per fargli capire cosa abbiamo fatto a scuola.”
io e la matematica

“Io e la matematica” di A. P., che esprime senza mezzi termini i suoi sentimenti negativi per la disciplina: “la matematica è la materia che odio di più perché ho avuto due maestre alle elementari che anche se mi impegnavo finché potevo mi davano sempre sette. Iniziai a odiare la matematica per questo motivo ma anche perché non mi piacciono le addizioni, sottrazioni, ecc. Io mi aspetto che non ci sia troppo lavoro da fare in una sola volta.”

“Io e la matematica” di R. R., che esprime una delle opinioni maggiormente diffuse a proposito della matematica, con un pensiero sintetico e semplice: “A me piace la matematica perché io sono molto bravo a fare i calcoli e perché fino ad ora è stata molto semplice. Sicuramente cambierà e diventerà più difficile.”
“Io e la matematica” di M. Z., che scrive: “A me non piace molto la matematica perché non sono molto capace su divisioni e problemi ed altre cose. Se li so fare e li capisco, però, la matematica mi piace.”
“Io e la matematica” di B. P., che mostra un barlume di speranza sull’utilità della disciplina: “La matematica è una materia indispensabile, anche se a volte penso che non lo sia perché può diventare noiosa. Più che la matematica, però, mi piace la geometria, perché nelle mie fantasie io da grande sarò un architetto. Quando ero alle elementari, fino alla quarta pensavo che la matematica fosse un insieme di numeri e calcoli… ma poi ho capito che è molto di più e può anche essere interessante.”
io e la matematica

“Io e la matematica” di G. M., che riporta un pensiero piuttosto diffuso: “la matematica mi piace perché c’è poco da studiare e mi piace fare gli esercizi. E’ una materia con cui vado d’accordo perché non mi piace studiare e in matematica si fanno molti esercizi. Alle elementari la matematica era semplice ma alle medie sicuramente si complicherà. Alcune cose non mi piacciono, come m, dm, cm, ecc. La geometria invece è noiosa e non la capisco.

Concludiamo con “Io e la matematica” di D. M., secondo cui la matematica non può essere semplice: “A me la matematica non piace molto perché ci sono troppi esercizi, la vorrei con meno roba da studiare, ad esempio esercizi più facili, operazioni più facili, tutto più facile… La matematica è fatta tutta di calcoli, operazioni, per questo non mi piace. In poche parole è troppo complicata. Una volta mi piaceva di più perché era facile e soprattutto in quarta elementare, perché avevamo una maestra che scherzava sempre e ci faceva venire voglia di andare a scuola.”

Secondo voi, che quadro della matematica emerge? Impietoso, si potrebbe rispondere, ma voi potreste controbattere dicendo che in effetti “abbiamo scoperto l’acqua calda”. Si sa, è opinione piuttosto diffusa che la matematica sia la bestia nera di tanti studenti. Ci siamo mai chiesti però perché le cose stanno così? Soprattutto, da un lavoro come “Io e la matematica” possiamo cercare di capire che idea hanno i nostri studenti? Sono soltanto privi di voglia di studiare o anche noi adulti abbiamo una parte di colpa?

io e la matematica

Innanzitutto, salta subito all’occhio che le idee più ricorrenti sono: “odio fare le operazioni”, “non mi piace fare calcoli strizzacervello”, “in matematica si fanno solo esercizi con formule complicate”, “la matematica è difficile a priori”, “fare le operazioni mi piace, conoscere le loro proprietà no”, oppure “la matematica non mi piace ma la geometria sì”.

Avete notato inoltre che in tutti i disegni di “Io e la matematica” l’ipotetico matematico ha le sembianze del cosiddetto “scienziato pazzo”, è piuttosto squadrato nella sagoma ed è alle prese con delle operazioni aritmetiche, mentre nessuno di essi è alle prese, per esempio, con questioni di natura geometrica? 🙂

Saper ragionare con una mente matematica non è sapere le tabelline o saper fare le espressioni. Spesso si sente dire che si è bravi in matematica quando si risolvono in fretta calcoli a mente o si conoscono le tabelline… ma allora vuol dire che se imparo a memoria la tavola pitagorica o le regole algoritmiche di priorità per risolvere un’espressione sono già diventato un matematico doc!

Ed ha senso saper fare dei calcoli in colonna senza conoscere le proprietà delle operazioni? Esisterà forse una netta cesura nella mente degli studenti tra operazioni e relative proprietà perché forse non gli è mai stato spiegato che quando facciamo acquisti al supermercato mettiamo in pratica senza rendercene conto tutte (o quasi) le proprietà delle operazioni? 

Per non parlare poi di quante vittime mieta soltanto pronunciare la parola “equazione”… ma hanno  mai acquisito consapevolezza del fatto che forse quasi ogni giorno risolviamo semplici equazioni a mente? La matematica inoltre non è soltanto l’aritmetica; anche la geometria è matematica e forse se già dalle elementari si cercasse di farlo capire, qualcosa potrebbe cambiare leggermente, perché magari una persona che sa manipolare le figure nello spazio e sa capirne le proprietà si sentirebbe “più brava in matematica”.

E saper mettere i separatori nel proprio quaderno per suddividerlo in categorie non è forse un’attività logica, affine al saper categorizzare secondo una logica di tipo insiemistico? E forse quello non è avere una competenza matematica? Vogliamo far capire che moltiplicare base per altezza per calcolare l’area è una formula che va bene, giusto per fare un esempio, anche quando si ha a che fare con un rombo? E perché dobbiamo sempre fare problemi su figure astratte?

Non possiamo ricercare ipotetici segmenti, poligoni o poliedri anche nella realtà che ci circonda per rendere più divertente lo svolgimento di un problema? In fondo quando si diventa architetti o ingegneri si ragiona su progetti concreti; e allora non possiamo calcolare l’area superficiale del “rettangolo”-banco, anziché solo quella di un qualsiasi rettangolo astratto? 

Chiudo con questi interrogativi provocatori che “Io e la matematica” mi ha ispirato perché in qualità di insegnante agli inizi della mia carriera mi rendo sempre più conto che i ragazzi di oggi in effetti non sono del tutto privi di volontà di apprendere. Lo fanno con un metodo di studio che è sui generis, superficiale come i modelli che vengono veicolati dai media, ma il desiderio di conoscenza ce l’hanno.

E desiderano capire le cose nel profondo della loro essenza, contrariamente a quanto si pensa. Vogliono capire a cosa possono servire loro nel futuro le cose che si studiano a scuola e se ci mettiamo impegno per soddisfare questa loro curiosità, in una maniera che ogni volta dev’essere adatta al pubblico che abbiamo di fronte, si può esser certi che studieranno con un dispiacere minore o, nella migliore delle ipotesi, con un piacere maggiore.

Insomma, non ingessiamo la matematica in un rigore che è soltanto formale, ma qualche volta facciamo anche un semplice tentativo di andare “oltre il quadretto”, così ci divertiamo un po’ di più anche noi adulti. ^__^ Se anche voi insegnate questa materia e lasciate liberi di esprimere i vostri alunni con “Io e la matematica”, mi piacerebbe davvero tanto se voleste condividere nei commenti alcune delle impressioni che vi hanno scritto i vostri alunni.

5 pensieri riguardo ““Io e la matematica”: gli studenti raccontano il proprio rapporto personale con la matematica

  • Ottobre 27, 2011 in 7:48 pm
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    A me la matematica non piace molto ma con l'aiuto di questo libro l'ho capita molto meglio;e soprattutto grazie al professore che mi fa usare questo libro e alla direttrice che lo ha aggiunto nella lista dei libri scolastici!!!Ancora la matematica non mi piace ma sono sicura che arriverà a piacermi sicuramete!!!!!!!!!!!!

    Rispondi
  • Ottobre 27, 2011 in 7:49 pm
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    Scusami ma… di quale libro parli? Non ho ben capito cosa dici, mi piacerebbe capirne di più!! 🙂
    Ciao!

    Rispondi
  • Settembre 15, 2012 in 3:36 pm
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    Mi dispiace non avere prime medie quest'anno e non poter provare questa attività. Concordo sull'esigenza di rendere la matematica più concreta partendo da una didattica esperienziale per poi generalizzare ed astrarre. Grazie per i molto spunti che ci doni gratuitamente.

    Rispondi
  • Settembre 15, 2012 in 3:41 pm
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    Post davvero interessante!!! 🙂 Anche secondo me bisognerebbe metterci un po' di pepe, divertire oltre che insegnare! ^__^

    Rispondi

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