La femmina di Bonellia viridis: una G-Normica nel regno animale

Se avete visto il film Mostri VS Alieni, non potete non ricordarvi di G-Normica, la ragazza Susan Murphy che, colpita da un meteorite alieno, cresce a dismisura, diventando gigante. Anche il mondo animale ha una sua, particolare, G-Normica, ed è la femmina di un echiuride, la Bonellia viridis, ma non tanto perché siano animali giganteschi.
Un echiuride è un animale senz’altro insolito e poco noto. Per chi non ha mai sentito parlare di echiuridi, si tratta di un gruppo di invertebrati classificato al rango di phylum Echiura e imparentato con gli anellidi (alcuni zoologi lo considerano una classe del phylum degli anellidi), ma privo della metameria tipica di questi ultimi. Gli echiuridi conducono una vita acquatica poco movimentata ed una specie di echiuridi, Bonellia viridis, è caratterizzata da un estremo dimorfismo sessuale, con la femmina che può raggiungere dimensioni di gran lunga superiori a quelle del maschio.

Una femmina di Bonellia viridis
Il maschio in particolare vive attaccato al corpo della femmina, annidato al suo interno, restando in genere di dimensioni comprese in media intorno ai 3-6 mm, mentre la cosa davvero interessante è che la femmina si distingue in maniera evidente, con un corpo a sacco lungo generalmente tra i 5 e i 10 cm, che vive infossato, con una proboscide che può essere lunga anche un metro e termina con un’estremità “a forma di T”. E’ soprattutto la proboscide la parte più evidente di Bonellia viridis, in quanto ben visibile sul substrato, ma ad una prima superficiale occhiata facilmente confondibile con un’alga.
Si capisce dunque che il dimorfismo sessuale consiste in generale nella presenza di caratteristiche molto diverse tra femmina e maschio, il quale ha un apparato digerente molto ridotto, gonadi sviluppate e sistema circolatorio assente, in quanto assorbe i nutrienti dalla femmina direttamente attraverso la superficie del corpo. Tale rapporto simbiotico viene spesso definito di parassitismo, ma si tratta di una definizione impropria, perché innanzitutto si tratta di animali appartenenti ad una stessa specie, e poi la femmina ha comunque bisogno del maschio per potersi riprodurre.
Le fonti bibliografiche sono anche discordanti nella localizzazione esatta del maschio nel corpo della femmina: a volte è stato rinvenuto in prossimità delle gonadi, altre volte nella proboscide, per cui è probabile che si sposti da una parte all’altra del corpo, dopo i primi giorni di sviluppo. E’ curiosa anche la modalità riproduttiva di Bonellia viridis: la fecondazione tra spermatozoi ed uova avviene ovviamente all’interno del corpo della femmina e successivamente vengono liberate le larve; quelle che restano libere nell’acqua si sviluppano come femmine, mentre quelle che prima dello sviluppo vengono inglobate dal corpo di altre femmine presenti nell’ambiente, grazie alla secrezione di un ormone, vengono trasformate in maschi! Secondo qualche studio potrebbe essere anche la concentrazione di anidride carbonica a veicolare lo sviluppo del sesso maschile, e in prossimità del corpo della femmina essa è sicuramente elevata a causa dei processi respiratori. C’è comunque ancora molto da chiarire riguardo a quest’affascinante specie animale.

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