La formica che “sa moltiplicare”
Il deserto del Sahara, si sa, di sicuro non è un luogo molto ospitale, per un essere vivente. Il cibo scarseggia, l’acqua pure, le temperature del suolo possono andare oltre 50 °C durante il dì e, soprattutto, orientarsi è davvero difficile.
Eppure le formiche del deserto del Sahara, appartenenti al genere Cataglyphis, sembrano essere perfettamente adatte a vivere in queste condizioni.
Eppure le formiche del deserto del Sahara, appartenenti al genere Cataglyphis, sembrano essere perfettamente adatte a vivere in queste condizioni.
Da studi condotti da Rudiger Wehner nel 1981 e, successivamente, Sandra Wohlgemuth nel 2003, è emerso che queste formiche, in un certo senso, sanno risolvere le moltiplicazioni. Cosa significa questo?
Le formiche del Sahara ogni giorno escono dal formicaio in cerca di carcasse di invertebrati morti, spostandosi tra le dune fino a distanze lunghe 50 metri, ma non possono restare fuori per più di 5-6 minuti perché, a quelle dimensioni, la dilatazione termica causata dalle alte temperature può diventare problematica.
La cosa più affascinante è forse che, durante il viaggio di andata, le formiche si muovono lungo un percorso apparentemente a zig-zag, mentre nel viaggio di ritorno cercano di muoversi il più possibile in linea retta, finché non trovano la loro tana.
Soprattutto, però, quando le formiche venivano spostate dopo aver trovato il cibo, esse si smarrivano perché seguivano una traiettoria lungo la direzione corretta, parallela a quella giusta, ma partendo da una posizione diversa giungevano ad un diverso punto d’arrivo! Infatti, esse si fermavano nel punto esatto in cui si aspettavano di trovare la tana e, non trovandola, cominciavano a muoversi all’impazzata in tutte le direzioni alla spasmodica ricerca del formicaio, quasi come se il loro “navigatore GPS mentale” fosse impazzito.

In altre parole, queste formiche sanno risolvere due importanti problemi matematici:
1) Determinare la direzione di spostamento: in maniera simile alle api, si orientano nella direzione corretta con l’ausilio del Sole;
2) Determinare la lunghezza e la forma del cammino da compiere al ritorno: le formiche sanno esattamente quanto a lungo devono camminare durante il tragitto di ritorno verso la tana, e lo fanno sempre lungo una traiettoria rettilinea, anche se il percorso di andata è stato apparentemente a zig-zag.
Il lavoro di ricerca di Sandra Wohlgemuth del 2003 e l’esperimento in fig. 2 hanno dimostrato che le formiche del Sahara hanno un sofisticato sistema di orientamento, che consente loro di trovare la via di casa in un ambiente ostile quale quello desertico, che cancella facilmente le tracce olfattive lasciate lungo il cammino.
Il metodo che utilizzano queste formiche è paragonabile al “dead reckoning“, tecnica di navigazione – oggi sostituita dai moderni GPS – in cui un viaggiatore si muove sempre in linea retta, con brusche deviazioni di direzione, annotando costantemente la velocità ed il tempo impiegato a percorrere il cammino in una data direzione. Da velocità e tempo si ricava facilmente la distanza coperta in ogni tratto del percorso.
In maniera simile, il cervello delle formiche del Sahara è in grado di calcolare costantemente, lungo il percorso di andata, la quantità di passi compiuti in ogni direzione in linea retta, incluse quelle delle brusche deviazioni a zig-zag; inoltre, essa “conosce” la lunghezza di ogni suo passo, per cui il percorso complessivo tra tana e fonte di cibo sarà dato, per buona approssimazione, dalla moltiplicazione:
Distanza tra tana e fonte di cibo = Lunghezza di un passo X Quantità totale di passi compiuti
Eccovi un video delle incredibili capacità di questo esserino! Buona visione! ^__^