La matematica nella Divina Commedia: mille, milioni, miliardi di angeli
Come già è accaduto un po’ di tempo fa (Cacciaguida e gli angoli ottusi), ecco a voi un nuovo post dedicato ad un’altra occasione in cui si può trovare della matematica nella Divina Commedia.
Il nono cielo si caratterizza per la presenza delle gerarchie angeliche, a loro volta distribuite in 9 cerchi infuocati che ruotano intorno a Dio, e l’efficacia nella descrizione dell’enorme quantità degli angeli che colma la vista di Dante viene raggiunta grazie ad un infallibile riferimento di natura matematica, nella fattispecie aritmetica.

“…L’incendio suo seguiva ogni scintilla;
più che ‘l doppiar delli scacchi s’immilla…“
“… Ogni angelo (scintilla) seguiva il proprio cerchio infuocato (incendio);
erano così tanti, che la loro quantità,
più che raddoppiarsi come i chicchi di riso negli scacchi, va di mille in mille…”
Dante utilizza un acuto riferimento alla leggenda di Sissa Nassir. In sintesi, un re persiano aveva chiesto al mago di corte Sissa Nassir di inventare un gioco che lo salvasse dalla noia quotidiana; Sissa Nassir chiese in cambio un chicco di riso sulla prima casella, 2 sulla seconda, e così via. Il re si rende presto conto dell’impossibilità di soddisfare questa richiesta, in quanto avrebbe dovuto procurare a Sissa Nassir una quantità di riso pari alla somma di potenze di 2:
Immaginando di distribuire sulla superficie terrestre questa quantità di riso, considerando utile anche la superficie acquatica, bisognerebbe disporre di circa 3,5 chicchi per cm^2 di superficie!
E per fortuna che gli angeli sono immateriali! Se non lo fossero, non starebbero un tantino stretti su questo pianeta? Sarà forse questo il motivo che ha spinto gli angeli a cercare un luogo in cui abitare un po’ più ospitale? ^__^