L’abito non fa il monaco
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Monotropsis odorata |

Gli studi concentratisi su questa particolare specie vegetale non sono recentissimi; risale infatti all’inizio del 2010 la pubblicazione di un articolo sulla rivista American Journal of Botany, frutto di un lavoro di ricerca coordinato dal botanico Matthew Klooster dell’Harvard University, che è stato finalmente in grado di documentare per la prima volta una forma di mimetismo ipotizzata anche per altre specie, ma fino a quel momento mai dimostrata.
Monotropsis odorata è una pianta di piccole dimensioni, che raggiunge in lunghezza i 6 cm in media, ma la prima cosa che balza all’occhio di essa è l’assenza di colore verde. Essa infatti è un vegetale che non svolge fotosintesi perché privo di clorofilla (da cui l’assenza del colore tipico dei vegetali), ma ricava nutrimento grazie ad un particolare modo di nutrirsi noto come micoeterotrofia. Questo meccanismo all’apparenza ricorda la simbiosi mutualistica fungo-pianta chiamata micorriza, ma esistono sostanziali differenze tra le due modalità di nutrizione.
Nella micoeterotrofia una pianta – incapace o capace solo in parte di svolgere fotosintesi – stabilisce un’interazione con un fungo, che a sua volta ha stabilito una micorriza con un’altra pianta. La pianta che non sa fare fotosintesi viene chiamata micoeterotrofa, perché non trasferisce nutrienti al fungo, comportandosi così come una sorta di parassita. Essa ricava gli zuccheri addirittura dall’altra pianta, ossia quella in micorriza con il fungo, che pertanto riveste il ruolo da intermediario nel trasferire zuccheri alla micoeterotrofa, ma anche i sali minerali che esso trasferirebbe se fosse in una normale micorriza.
La pianta, pertanto, non ha la necessità di avere un colore verde e, per di più, gli studiosi hanno scoperto che proprio l’assenza di questo colore le consente di sfuggire ai predatori. Essa infatti presenta fusti e boccioli di colore tra il rosa ed il rosso vivo, che sono nascosti da brattee (particolari foglie modificate che spesso accompagnano le infiorescenze) che si seccano precocemente e diventano di colore giallo-marrone, consentendo così alla pianta di assumere una colorazione coerente con il letto di foglie secche che circonda il vegetale.
Gli studiosi infatti hanno verificato che la superficie delle brattee riflette la luce in maniera molto simile a come lo fa il letto di foglie secche, ed hanno constatato che, se vengono rimosse le brattee in presenza di animali erbivori, i danni arrecati alla pianta possono crescere del 30% e la produzione di frutti può calare anche del 20%; viceversa, se vengono rimosse le brattee in assenza di predatori, non si osserva un decremento nella produzione di frutti né un aumento di danni. Se ne può dedurre che per Monotropsis odorata sia fondamentale camuffare il colorito vivace dei fiori, che altrimenti l’esporrebbero facilmente alla vista degli animali. Il successo di tale specie, pertanto, deve molto alle sue peculiari abilità mimetiche.
Klooster, M., Clark, D., & Culley, T. (2009). Cryptic bracts facilitate herbivore avoidance in the mycoheterotrophic plant Monotropsis odorata (Ericaceae) American Journal of Botany, 96 (12), 2197-2205 DOI: 10.3732/ajb.0900124