L’obesità ha un nuovo acerrimo nemico: l’aceto!

Vuoi ridurre il grasso corporeo? Datti all’aceto! ^__^  
Alcune recenti ricerche, pubblicate su autorevoli riviste scientifiche in seguito a studi sperimentali a medio-lungo termine, hanno dimostrato che l’aceto può effettivamente ridurre i livelli di grasso corporeo e glicemia negli esseri umani, ma ancora non se ne conosce la ragione biochimica. Sappiamo già che il nostro organismo, in seguito ad un pasto particolarmente ricco di zuccheri, cerca di razionalizzarne le quantità in modo da utilizzarne una parte come energia per le attività metaboliche da svolgere, e la parte non immediatamente utilizzata sotto forma di scorte di  zucchero (glicogeno) e grassi. Uno studio (pubblicato sul Journal of Agricultural and Food Chemistry) condotto nel 2009 su topi che seguivano un regime alimentare ad alto contenuto di grassi, aveva dimostrato che l’aceto (più in particolare l’acido acetico) inibisce la trasformazione degli zuccheri in eccesso in grassi e, anzi, stimola la sintesi di proteine direttamente coinvolte nell’ossidazione dei grassi. Lo studio più interessante però, è stato pubblicato nel 2009 sulla rivista Bioscience, Biotechnology and Biochemistry e ci riguarda più da vicino perché è stato sperimentato su esseri umani. 
Un team di ricercatori ha condotto una ricerca su tre gruppi di pazienti obesi, senza apportare alcun cambiamento al regime alimentare o all’attività fisica: un gruppo ha ricevuto una bassa dose di aceto (500 ml di bevanda, di cui 15 ml di aceto), un altro una dose elevata (500 ml di bevanda, di cui 30 ml di aceto), ed il terzo gruppo fungeva da gruppo di controllo, ricevendo una bevanda al sapore di aceto, ma non aceto vero e proprio. Ciascun gruppo doveva assumere una dose di bevanda dopo colazione ed un’altra dopo cena. Dopo circa due mesi, i ricercatori hanno osservato che la circonferenza della vita ed il livello di grasso corporeo sono diminuiti significativamente in entrambi i gruppi che avevano bevuto la bevanda con aceto vero, e la riduzione è stata direttamente proporzionale al dosaggio di aceto.

Ballerina alla sbarra
di Botero

E’ importante inoltre aggiungere che lo studio non ha registrato effetti collaterali, e suggerisce che l’aceto debba essere posto al centro di future ricerche sulle condotte alimentari devianti: esso è infatti una sostanza facilmente reperibile e senz’altro più economica di tanti prodotti pubblicizzati in commercio, molti dei quali sono decisamente di dubbia utilità, ma non è questa l’occasione per una pubblicità comparativa… La ricerca sembra però aver ben recepito il messaggio dato dagli studi precedenti: un lavoro più recente, infatti, pubblicato nel luglio 2010 sulla rivista European Journal of Clinical Nutrition, ha confermato l’importanza dell’aceto non solo nell’effettiva ossidazione dei grassi, ma anche nel controllo della glicemia:  se si usa l’aceto dopo un pasto ad alto indice glicemico, i livelli di glucosio nel sangue non aumentano; subiscono anzi una forte riduzione.

2 pensieri riguardo “L’obesità ha un nuovo acerrimo nemico: l’aceto!

  • Novembre 1, 2010 in 5:13 pm
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    Interessantissimo l'articolo, e naturalmente anche l'argomento! Ma che ne dici, potrebbe esserci un collegamento con il fatto che al formaggio, alimento ricco di grassi, per tradizione viene sempre accompagnato un bel bicchiere di vino?… Ma vorrei per un attimo cambiare argomento ed approfitto del post per introdurne uno nuovo: la chimica dei mezzi di trasporto! Questo argomento sta molto a cuore a me ed alla nostra comune collega Monica ;o) Per lungo tempo infatti abbiamo discusso sulle recondite motivazioni che, nei mezzi di trasporto pubblico, portano all'annullamento del ben noto e comprovato fenomeno della diffusione. Accade infatti, e noi lo abbiamo provato con rigorosità scientifica, che sempre le molecole-passeggeri, una volta introdotti nel sistema chiuso-bus, non diffondono, ma al contrario continuano a concentrarsi nel punto di immissione (entrata del mezzo). Abbiamo anche notato che ciò accade in qualunque stagione, ed è quindi indipendente dalla temperatura del sistema. Chiedo quindi il tuo autorevole parere….
    ciauuuuu
    Elvira
    p.s. hihihi diciamo che è in tema scherzetto… ma magari ti ispira qualcosa di serio!! ;o)

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  • Novembre 2, 2010 in 7:36 am
    Permalink

    Ciao Elv!!! ^__^
    Per quanto riguarda il vino, potrebbe in effetti esserci qualche fondo di verità, perché comunque esso già contiene, seppur in minima quantità, dell'acido acetico, che è il principio attivo effettivamente coinvolto nella ricerca. Chissà che non si riscontri un'azione del genere anche in esso… saremmo tutti molto più felici 😉
    Sull'osservazione inerente alla diffusione, invece, proprio qualche settimana fa pensavo che nei treni succede il contrario (ossia il fenomeno atteso)! 🙂 Secondo me l'unico fattore variabile è che nell'autobus ci sono posti a sedere anche in prossimità delle porte, per cui magari una persona non ha bisogno allontanarsi dal punto d'ingresso, dal quale potrebbe anche uscire, mentre in genere in un treno per sedersi bisogna comunque allontanarsi dalla porta, per cui non ci sono fattori che condizionano la scelta del posto.
    Grazie mille per lo spunto, è un argomento curioso su cui rifletterò ulteriormente. 🙂

    Rispondi

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