L’uso a lungo termine dei cellulari può causare tumori? A quanto pare, no


Molte sono le persone convinte che esista una qualche correlazione tra questi 2 fattori, ma, a quanto pare, secondo uno studio recente e di ampio respiro, potremmo essere sulla buona strada per abbandonare quest’ipotesi.
Uno studio danese pubblicato online sul British Medical Journal, sinora considerato il più importante ed esteso relativamente alla tematica in oggetto, non mostra alcun nesso significativo tra l’utilizzo di telefoni cellulari nell’arco di un periodo di oltre 18 anni e il rischio d’insorgenza di tumori al sistema nervoso centrale. I soggetti protagonisti della ricerca sono stati davvero tanti, dal momento che una quantità sempre più in crescita di persone fa largo uso di telefoni mobili, al punto tale da chiedersi se ciò possa rappresentare o meno motivo di preoccupazione per la nostra salute a livello generalizzato.

Una vera e propria indagine a lungo termine prima di quella in oggetto è stata condotta nell’ambito del territorio danese mettendo a confronto il rischio d’insorgenza di cancro in 420095 persone che si sono servite di telefonia mobile dal 1982 al 1995 con il corrispondente rischio nel resto della popolazione della stessa fascia d’età che non ne faceva uso. Lo studio è stato poi esteso sino al 2002, in modo da mantenere una continuità storica, e nessuna incidenza significativa è stata rilevata.

Se da una parte però lo studio sembra confermare che, quantomeno in un arco di tempo di circa 15 anni, non ci sono evidenze che confermino i nostri timori, dall’altra è anche importante considerare che nulla si può dedurre sulle possibili conseguenze di un abuso di telefonini. In campioni di popolazione estesi come questo, infatti, le “deviazioni dalla norma” vengono minimizzate e “diluite”, per cui non si riesce a capire se invece un utilizzo smodato dei cellulari possa essere messo in correlazione con rischi di altro genere.
Sicuramente i ricercatori non hanno archiviato la ricerca e, anzi, hanno già dichiarato che intenderanno proseguirla nel tempo affinché si possano studiare dati in scale temporali ancora più grandi e dettagliate.
Frei, P., Poulsen, A., Johansen, C., Olsen, J., Steding-Jessen, M., & Schuz, J. (2011). Use of mobile phones and risk of brain tumours: update of Danish cohort study BMJ, 343 (oct19 4) DOI: 10.1136/bmj.d6387
Penso che non sia vero, l'OMS ha detto altro e, soprattutto, non credo che si possa verificare a posteriori, con i bambini si previene quindi si deve dimostrare che non fanno male prima di utilizzarli non dopo. A proposito anche i raggi x si usano ma sappiamo che fanno male di certo Andrè e Marie Curie ne sanno qualcosa.
Ciao a risentirci, un tuo estimatore segreto
Non spetta a chi fa opera di comunicazione stabilire quale studio sia più o meno attendibile, né se i dati siano stati o meno falsati da questo o quello studio. Può essere vero tutto e il contrario di tutto, possono farci sapere e/o tenerci all'oscuro di quello che vogliono, tanto potremmo non saperlo mai.
Sicuramente però non tutto può essere conosciuto a priori e proprio la storia dei Curie dovrebbe insegnarci che spesso gli effetti di un prodotto tecnologico non sono così facilmente prevedibili come si spera. Se si sapesse dal principio che si sta commettendo un errore, si farebbe il possibile per evitarlo…
E se ci dicessero che fanno male sul serio? In quanti sarebbero disposti a rinunciarvi? 🙂
A parole molti. Nei fatti, chissà
Certamente, non tutto può essere conosciuto a priori ma prevenire è meglio che curare. Non volevo assolutamente paragonare i due studi, sicuramente dipendono da chi li ha commissionati e da buon intenditor poche parole, ma semplicemente cercare, per quanto possibile, di evitare il danno.