Martello, incudine e staffa: dalla mandibola all’orecchio, in un possibile percorso evolutivo
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Autoritratto con l’orecchio bendato di Vincent Van Gogh |
Le ossa più piccole del corpo umano sono il martello, l’incudine e la staffa. Per chi non ne avesse mai sentito parlare, si tratta di 3 ossicini presenti nell’orecchio medio, che hanno il compito fondamentale di trasmettere ed amplificare le vibrazioni delle onde sonore provenienti dal timpano – che a sua volta rappresenta la membrana vibratile che separa l’orecchio esterno dall’orecchio medio – fino alla finestra ovale della coclea, dove risiede il vero e proprio organo dell’udito. In figura sotto la lettera e indica l’orecchio medio, in cui b, c e d rappresentano ordinatamente martello, incudine e staffa, mentre a è la membrana timpanica.

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Morganucodon |
La questione è piuttosto delicata e rischierebbe di essere banalizzata. La prima cosa che infatti si potrebbe pensare è che da un orecchio simile a quello degli attuali rettili sia scaturito l’orecchio dei mammiferi. Tuttavia, se l’orecchio dei rettili è perfettamente funzionale così com’è ed adatto al loro stile di vita, perché mai 2 ulteriori ossa, divenute non si sa come superflue nell’articolazione mandibolare, si sarebbero dovute spingere all’interno, per avvicinarsi ad un orecchio già funzionante, quasi secondo un fine migliorativo prestabilito?
Secondo i biologi evoluzionisti, sarebbe molto meno farraginoso pensare che in realtà quadrato, articolare e columella (staffa) abbiano sin dall’inizio della linea evolutiva dei tetrapodi svolto un ruolo nella trasmissione delle vibrazioni sonore, sfruttando la vicinanza di altre ossa del cranio, ma già a partire dallo sviluppo dei mammiferi più primitivi (in primis mammiferi come Morganucodon) questo processo si sarebbe estremizzato fino ad una forte riduzione dimensionale delle 3 ossa, diventando, appunto, 3 ossicini di un orecchio medio nei mammiferi attuali. Ciò sarebbe stato particolarmente vantaggioso nel rendere possibile la percezione di vibrazioni aeree, ricordando che i primi mammiferi erano insettivori ed occupavano nicchie notturne. E con quest’importante vantaggio si è anche potuto sviluppare ed affermare un differente meccanismo d’articolazione di mascella e mandibola.
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Liaoconodon hui |
Un articolo comparso alcuni mesi fa (marzo-aprile 2011) su Nature è stato di grande importanza nel sostenere questa tesi. Un fossile completo di un mammifero primitivo, rinvenuto in Cina e risalente al Mesozoico, è stato battezzato Liaoconodon hui, e la struttura ossea del cranio rappresenta un importante anello di congiunzione tra l’organizzazione anatomica di mammiferi primitivi come Morganucodon, in cui martello e incudine erano ossa del cranio che contribuivano alla trasmissione delle onde sonore, ed i mammiferi in cui si può individuare un vero e proprio orecchio medio, con martello, incudine e staffa ridotti ad ossicini di piccole dimensioni e sicuramente più funzionali alla percezione di vibrazioni aeree.
Per maggiori info andate al link riportato nella sottostante citazione all’articolo:
Interessante! Come sempre ….
ciao!!
Grazie Brunella! 🙂
Tieniti pronta per un'ondata di visite per fine mese, visto che anche quest'anno sponsorizzerò il tuo blog al corso che terrò per colleghi come tutor LIM 😉
Con affetto.
Bell'articolo!Che si sia evoluto o sia stato creato è sorprendente l'efficacia e la potenza di un meccanismo così piccolo che ci permette di udire!Come tutto il funzionamento del corpo umano, del resto…ciao!
Grazie Sarah!
A me affascina molto l'evoluzione dell'organizzazione anatomica animale, per cui se hai qualche curiosità che ti piacerebbe approfondire, non esitare a scriverla in un commento.
Potrebbe essere un'occasione in più per conoscere nuovi aspetti del nostro meraviglioso organismo 😉
Ciao!
Ok!Sull'argomento "animali" non sono molto ferrata…ma è sicuramente interessante e ricco di curiosità!ciao, alle prossime news 🙂
Qualsiasi curiosità o consiglio sono sempre ben accetti 😉