Perché il batterio Escherichia coli si chiama così?
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Il colon fa parte dell’intestino crasso |
Escherichia coli è il nome scientifico della specie batterica forse a noi più nota e familiare. Questi batteri vivono nell’intestino di vertebrati omeotermi (uccelli e mammiferi), e invadono il nostro tubo digerente sin dalle prime ore trascorse dalla nostra nascita. Una delle modalità con cui E. coli invade il nostro organismo è attraverso il latte materno, con il quale esso passa dal corpo della madre a quello del figlio, superando la barriera acida dello stomaco e insediandosi stabilmente all’interno della porzione principale dell’intestino crasso: il colon.
“Colon” è la parola che giustifica la seconda parte del nome scientifico, poiché “coli” in latino significa “del colon”.
E la prima parte del nome?
Il “battesimo linneano” di questa specie batterica ebbe luogo nel 1918 in onore di un pediatra tedesco, Theodor Escherich, che nel 1885 la studiò analizzando i pannolini di alcuni bambini da lui curati, ma Escherich fu in realtà molto meno fantasioso nell’attribuirgli il nome, denominandolo Bacterium coli communis, cioè “comune batterio del colon”.
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E. coli ricostruito al computer |
Escherichia coli è un batterio fondamentale per il nostro metabolismo, perché sin dalle prime ore della nostra vita, utilizzando ossigeno e producendo anidride carbonica, rende l’ambiente intestinale adatto all’insediamento e proliferazione delle numerose altre specie microbiche che, insieme ad esso, costituiscono la cosiddetta flora batterica intestinale.
Va inoltre riconosciuto a questo batterio il merito di aver dato, a partire dagli anni ’40 circa, un notevole contributo alla genetica, grazie agli studi che molti genetisti hanno condotto sul funzionamento del suo DNA.