L’animale capace di produrre un veleno letale anche per noi uomini in una dose piccola quanto una capocchia di spillo, appartiene al gruppo dei cefalopodi, ossia il gruppo degli invertebrati più intelligenti, nonché “veggenti”, come il tedesco Paul ha dimostrato di saper fare ai mondiali 2010 (per puro caso, oserei aggiungere…). In parole povere, stiamo parlando di polpi e, più in particolare, del polpo dagli anelli blu.
Quando si parla di polpo dagli anelli blu si fa in genere riferimento a tre specie di polpi (o forse quattro, secondo recenti studi), appartenenti al genere Hapalochlaena, lunghi circa 15 cm, facilmente riconoscibili grazie ai caratteristici anelli blu e neri che risaltano in contrasto con la pelle giallastra, e vivono lungo le coste occidentali dell’Oceano Pacifico, in particolare lungo la barriera corallina australiana.
Nonostante le piccole dimensioni ed un comportamento piuttosto pacifico,se disturbato il polpo dagli anelli blu può mordere l’aggressore col becco, iniettando un veleno chiamato tetrodotossina, 10.000 volte più potente del cianuro e capace di uccidere un essere umano in pochi minuti.
Ma come fanno questi polpi ad essere velenosi?
Un pesce istrice
Nelle ghiandole salivari della loro bocca sono presenti dei batteri che vivono in simbiosi con il polpo e producono la tetrodotossina, che viene anche prodotta dalle specie di pesci dell’ordine dei tetraodontiformi, di cui fanno parte in particolare i cosiddetti “pesci palla” ed i “pesci istrice”.
Il motivo per cui nel polpo la tetrodotossina è di pericolosità maggiore, risiede nel fatto che, con un unico morso del becco, la quantità di veleno iniettata nel sangue di un uomo adulto è capace di uccidere nel giro di 90 minuti!
Ecco altre specie di polpi, ciascuno con le sue peculiarità: