Se la matematica è di moda, a Carnevale si indossano i solidi platonici…

I solidi platonici sono così chiamati perché studiati da matematici come Pitagora ma soprattutto Platone, filosofo che a ciascuno dei 5 poliedri associò un elemento: al tetraedro il fuoco, al cubo la terra, all’ottaedro l’aria, all’icosaedro l’acqua e infine al dodecaedro l’intero universo.
L’aura di misticismo che sin dall’antichità greca ha avvolto i solidi platonici ha fatto sì che col tempo essi diventassero un’autentica “icona pop” della matematica, e sono stati ripresi anche da numerosi artisti e studiosi successivi, del calibro di Leonardo, Piero della Francesca, Luca Pacioli, Escher e Salvador Dalì. Di quest’ultimo si ricordano opere come “Corpus Hypercubus“, in cui il crocifisso è ottenuto da un accostamento di cubi, e “Ultima Cena“, in cui il grande surrealista sconvolge la tradizionale iconografia storicamente associata al dipinto leonardesco, inscrivendo la scena all’interno di un dodecaedro, il poliedro costituito da 12 facce, esattamente quanti sono i 12 apostoli.
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Ultima Cena |
Se però pensiamo che siano tramontati i giorni d’oro dei solidi platonici, ci sbagliamo di grosso. Ancora oggi in molti giochi di ruolo si impiegano dadi dalla forma che riproduce esattamente quella dei solidi platonici, non soltanto quelli cubici, mentre lo sviluppo della computer art ha ridato nuovo slancio all’impiego di queste forme armoniche in opere d’arte realizzate al computer.
La cosa che più di tutte può stupire però è che essi abbiano rappresentato la fonte d’ispirazione per la stilista Amila Hrustic.La stilista in “Plato’s Collection” ha voluto sperimentare l’accostamento tra innumerevoli concetti contrastanti, quali la ripetuta “spigolosità” dei poliedri contro l’armonia delle curve del corpo umano; la contrapposizione tra organico ed artificiale; l’opposizione dell’ordine cristallino dei minerali al disordine caotico degli atomi nelle cellule di un vivente.
Ciascuno dei 5 solidi rappresenta il motivo che caratterizza i 5 differenti modelli di costume. Come si può vedere dal collage dei 5 modelli che ho realizzato con Paint qui sotto, salta subito all’occhio l’uso esclusivo dei colori nero e bianco, che servono ad esaltare i contrasti e a mettere in evidenza le forme dei poliedri. Siamo in aria carnevalesca in fondo… non sarebbe male l’idea di realizzarne uno, no? ^__^
ciao Chris, bello anche questo articolo! Uso questo post per una proposta di argomento, quindi perdona l'off-topic…. Mi piacerebbe sapere cosa ti fa venire in mente: "La matematica e l'Unità d'Italia". Ormai il tema impazza nelle scuole di ogni ordine e grado e noi prof "scienziati" non possiamo certo sottrarci!…. No?… ;o)
Ciao Elvira e grazie mille per l'apprezzamento! 🙂
Perdonami per il "ritardissimo", ma tra i vari impegni mi ero completamente dimenticato di rispondere agli ultimi commenti di questi giorni!
Hai ragione, si parla ormai solo di quello… "stiamo uniti"! :)))))))
Scherzi a parte, sembrerà banale e scontato, ma a me l'Unità d'Italia fa pensare di default alle unità di misura. Se mi viene in mente altro posto un nuovo commento!
Ciao!
X'82